Dopo lo studio della fertilità della coppia, il ginecologo specializzato in riproduzione assistita può consigliare un trattamento di FIVET con sperma coniugale. Spesso sorgono dubbi sulle fasi della FIV coniugale e sulla durata del trattamento.
Fecondazione in vitro con sperma del partner
La fecondazione in vitro (FIV) con lo sperma del partner è una tecnica di riproduzione assistita con cui le coppie eterosessuali possono realizzare il loro sogno di genitorialità. La FIV con lo sperma del partner inizia con la programmazione del ciclo, cioè con la definizione delle date di inizio del trattamento.
Per prima cosa si realizza un'ecografia basale, tra il primo e il terzo giorno di mestruazione. Sebbene esistano diversi protocolli di stimolazione ovarica, quelli più comunemente utilizzati iniziano con le mestruazioni. Questa ecografia verificherà che non vi siano problemi che rendano necessario ritardare il ciclo di trattamento (cisti ovariche, polipi endometriali, ecc.).
Requisiti per la FIVET con sperma del partner
Ci sono alcuni requisiti che le pazienti devono soddisfare per poter eseguire la FIVET con sperma del partner:
- Assenza di menopausa: per poter eseguire la FIV con sperma del partner, è necessario che le ovaie producano almeno un follicolo al mese. Quando si raggiunge la menopausa, la riserva ovarica è esaurita e non è quindi possibile effettuare questo tipo di trattamento, ma sarebbe necessario ricorrere alla FIV con ovodonazione, per esempio.
- Presenza di spermatozoi: nell'eiaculato o tramite biopsia testicolare.
In generale, assenza di malattie che controindichino la gravidanza in qualsiasi circostanza.
Procedimento per la FIV con lo sperma del partner
La fecondazione in vitro con lo sperma del coniuge può essere riassunta nelle seguenti fasi. Va notato che i trattamenti sono individualizzati, pertanto la procedura di FIV descritta può subire variazioni a seconda dei casi:
Stimolazione ovarica
Il trattamento ormonale dura circa 10-12 giorni, durante i quali la paziente deve somministrarsi quotidianamente un farmaco sottocutaneo.
Prelievo ovocitario (pick up)
Il prelievo ovocitario è previsto 35-38 ore dopo la somministrazione di HCG. La paziente deve digiunare da solidi e liquidi nelle 8 ore precedenti. La procedura viene eseguita per via vaginale, sotto sedazione e dura circa 15 minuti.
Campione di sperma
La coppia deve fornire un campione di sperma. Nei casi in cui il partner maschile abbia difficoltà a ottenere il campione, è possibile lasciare un campione di sperma da congelare nei giorni precedenti.
Laboratorio
Il giorno della puntura ovarica, gli ovociti vengono fecondati, sia con la classica fecondazione in vitro (un ovulo viene inserito con 25-50.000 spermatozoi capacitati) sia con la FIV-ICSI (introduzione di uno spermatozoo nell'ovulo con l'aiuto di un microago).
Dopo la fecondazione, gli embrioni vengono coltivati. Gli embrioni rimangono in laboratorio per alcuni giorni fino a quando non si determina il momento migliore per il trasferimento embrionale (giorno +3 o giorno +5 o blastocisti).
Trasferimento degli embrioni
Il trasferimento degli embrioni viene effettuato da 2 a 6 giorni dopo la puntura ovarica, anche se l'ideale sarebbe il 5° giorno. In alcuni casi il trasferimento non può essere effettuato in questo momento, e si parla di ciclo ritardato. Infine, il test di gravidanza viene effettuato con un esame del sangue 10-12 giorni dopo il trasferimento.
Tasso di gravidanza della FIV coniugale
Le possibilità di gravidanza con un trattamento di FIV dipendono dall'età. Il tasso di gravidanza con la FIV coniugale dopo il trasferimento di un singolo embrione è di circa il 55%.
Tuttavia, quando si parla di probabilità di gravidanza, è necessario tenere conto dell'età della paziente. Nelle pazienti di età inferiore ai 35 anni, il tasso di successo della FIV con sperma del partner è del 76%, mentre nelle pazienti di età superiore ai 42 anni scende al 24%.
Presso Ginemed, più della metà delle nostri pazienti ottiene una gravidanza al primo trasferimento di embrioni.
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